Dopo il successo del modello di Dante Giacosa degli anni '50 e '60, nominato col marchio "500 in cifre", il 15 dicembre 1991 viene riproposto "in lettere" per indicare la "Cinquecento" (prog.170), sostituta della 126 Bis. E' stata disegnata dall'architetto Ermanno Cressoni, ideatore di diversi celebri modelli Alfa Romeo e Fiat entrati nella storia e nella memoria, con la collaborazione di Antonio Piovano. L'interno con l'esclusiva e inconfondibile plancia è opera di Claudio Mottino e Giuseppe Bertolusso. Il restyling Sporting è di Luciano Bove.
La Cinquecento doveva essere un modello economico da costruire negli stabilimenti polacchi di Tychy, con il quale la FIAT avviò la motorizzazione dell'Est europeo. Inizialmente fu prodotta nelle versioni con motorizzazione bicilindrica di 704 cc a carburatore, derivato dalla Fiat 126 Bis di fine anni '80, e quadricilindrica di 903 cc, derivata dall'affidabilissima meccanica della Fiat 127 e base dell'elaborazione Abarth del "Trofeo Cinquecento". Poi fu la volta dell'899 cc i.e, una riduzione a scopo di mantenimento dei vantaggi fiscali, e si integrarono le versioni "Elettra" e la brillantissima "Sporting 1.108 cc", ma anche diverse versioni speciali in serie e fuori serie, come Giannini, Abarth, Maggiora, Stola Cita. Nel 1993 si conquistò il riconoscimento Auto Europa e arrivò seconda al premio Auto dell'anno. Sono da menzionare anche le versioni Soleil con tetto integrale apribile e la Suite, quest'ultima la prima utilitaria ad avere il climatizzatore e diversi altri comfort da berlina.
Esistono numerose versioni da competizione sportiva, rally e slalom, cabrio, 4x4, ...e persino versioni virtuali da videogame... Uscì di produzione nel 1998 superando il milione di unità prodotte, sostituita dalla nuova somigliante Seicento/600. Ancora oggi la Cinquecento conquista titoli nella quotidianità e nei rally, e molte delle versioni Trofeo originali sono state acquistate da giapponesi.