Il modello elettrico non ha avuto grande successo, probabilmente a causa dei tempi poco maturi, il costo e l'abitabilità molto ridotta a causa delle pesanti e ingombranti batterie, 12 unità al piombo-gel da 360 kg o al nichel-cadmio da 279 kg, ma ha trovato un mercato di nicchia come mezzo utilizzabile nelle aree particolarmente ecologiche o in città nelle aree a traffico limitato, in particolare come auto di servizio per organizzazioni municipali e forze dell'ordine, nello specifico della più recente erede Fiat Seicento Elettra, in dotazione anche a Polizia e Carabinieri. La vettura era ricaricabile con un apposito carica batterie alimentabile con una corrente prelevata anche dalla rete domestica a 220 V, con un assorbimento di massimo 16 A. La capienza interna risulta omologata per due persone e un carico di 150 kg, alle quali non manca l'impianto di climatizzazione e riscaldamento alimentato da un piccolo bruciatore a benzina senza emissioni degne di nota. Secondo le dichiarazioni ufficiali della Fiat, il modello si comporta con una buona facilità d'uso e una straordinaria elasticità del motore, in grado di procedere nel traffico cittadino tenendo sempre inserita la terza marcia del cambio a 5 marce in dotazione, mentre su strada libera si consiglia l'uso di tutte quelle disponibili nel range dei rapporti, con lo scopo primario di ottimizzare lo sfruttamento energetico per una maggiore durata della carica delle batterie. Con le le batterie nickel-cadmio, che sappiamo più leggere, la velocità massima arriva agli 85 km/h, contro gli 80 delle batterie al piombo-gel, ancora lontani dalle prestazioni ottenibili da mezzi contemporanei ma accettabili per l'epoca e per l'uso previsto, con una autonomia di percorrenza che arriva ai 100 km. Nel settore dell'auto elettrica si sono cimentati anche ingegneri indipendenti della Eurozev e ditte come la Micro-Vett di Imola, che converte a trazione elettrica veicoli della Fiat, ed eventuali aggiornamenti a trazione elettrica di auto amatoriali.